Addio imbarazzo: arriva lo spray che allunga l’amore
14 Aprile 2018
Ne soffrono oltre 4 milioni di italiani: l’eiaculazione precoce è un disturbo diffuso e invalidante, fisicamente e psicologicamente.
Un freno anche per la salute e la solidità della coppia: secondo una recente ricerca, infatti, una relazione su 3 trova nell’eiaculazione precoce un grave motivo di insoddisfazione, mettendo a rischio passione e intimità.
Quando un’eiaculazione si definisce precoce? Se un rapporto sessuale di media durata si attesta intorno ai 6 minuti, una prestazione precoce è quella che, dalla penetrazione all’eiaculazione, non fa trascorrere nemmeno 2 minuti.
Contro l’eiaculazione precoce uno spray ritardante
Gli esperti in medicina e sessuologia hanno finalmente trovato un rimedio a questa fastidiosa patologia: si tratta di uno spray dalla formulazione specifica a base di lidocaina e prilocaina, due anestetici locali che in pochi minuti bloccano gli impulsi nervosi che giungono all’organo sessuale maschile.
Grazie alla formula unica, questo spray agisce in maniera molto mirata ed efficace, penetrando a fondo nei tessuti, fino a raggiungere in 5 minuti gli strati mucosi del glande.
Veloce e semplice da utilizzare. Con soli 3 spruzzi di prodotto, infatti, il piacere sessuale maschile viene “messo in pausa” e il rapporto intimo può continuare, per l’appagamento della partner e della coppia.
Questo spray, commercializzato sul mercato europeo da un’importante azienda farmaceutica italiana, è già disponibile all’acquisto.
Se soffri di eiaculazione precoce e vuoi dire addio a questa fastidiosa patologia, chiedi consiglio al tuo medico e lasciati consigliare: la felicità in camera da letto potrebbe essere vicina.
Tendinite: cosa fare per guarire?
12 Aprile 2018
Una contusione, una posizione scorretta, un movimento inconsulto o uno sforzo prolungato: sollecitare troppo un tendine può provocarne l’infiammazione.
È così che, in un batter d’occhio, potreste avvertire una fitta di dolore in corrispondenza di un’articolazione, sia durante il movimento che a riposo: può trattarsi di tendinite, una patologia diffusa ma da non trascurare. La tendinite, infatti, peggiora con l’incuria e con il movimento, rischiando di acutizzare il dolore e di prolungare il periodo di decorso.
Come curare la tendinite, per un primo sollievo?
Se sospettate una tendinite, la prima regola è quella di consultare il medico e farvi consigliare la terapia più adatta.
Solitamente – ma non sempre – i trattamenti per risolvere una tendinite sono:
- RICE: dall’inglese Rest (riposo), Ice (ghiaccio), Compression (bendaggio stretto) ed Elevation (sollevamento dell’arto). Questa prima soluzione è tanto semplice quanto efficace. Mettete subito a riposo la parte dolorante e fate impacchi di ghiaccio da 15 minuti durante la giornata. Bendate la zona e tenetela spesso alta per favorire la riduzione del gonfiore.
- Arnica: chi predilige i trattamenti green può contare su questa pomata antinfiammatoria, particolarmente efficace negli eventi traumatici su ossa, muscoli e articolazioni. L’arnica è quindi utile anche nei casi di tendinite, specie se associata al giusto riposo della zona colpita dall’infiammazione.
- Farmaci antinfiammatori: per sfiammare e contrastare il dolore, il medico potrà prescrivervi anche dei FANS – farmaci antinfiammatori non steroidei – da assumere per bocca o da applicare sotto forma di gel o cerotti.
Con la giusta cura farmacologica e il corretto riposo, dopo 2 settimane dovreste apprezzare un sensibile miglioramento della tendinite.
Se così non fosse consultate nuovamente il medico: possono essere necessari approfondimenti.
Contraccettivo naturale: dalla Svezia in arrivo una grande novità
10 Aprile 2018
Qualche settimana fa sull’autorevole rivista scientifica Biomacromolecules dell'American Chemical Society è apparso uno studio che potrebbe rivoluzionare l’intero sistema contraccettivo del futuro.
Alcuni studiosi svedesi, infatti, sembrerebbero aver dato vita ad un innovativo contraccettivo femminile senza ormoni, totalmente naturale ed ultra efficace.
Si tratterebbe di una piccola pillola vaginale da inserire nella cervice prima del rapporto: la sua struttura è in grado di dissolversi in pochi minuti, creando una barriera naturale all’avanzare degli spermatozoi.
Il segreto di questo prodotto? La struttura della capsula: il materiale con cui è creata, il chitosano, è un polisaccaride capace di impedire al liquido seminale di raggiungere gli ovuli.
Un’incredibile scoperta quella dell’utilizzo del chitosano come metodo anticoncezionale, come confermato dal ricercatore svedese del Kungliga Tekniska Högskolan di Stoccolma, Thomas Crouzier: è stato verificato come il chitosano sia in grado di contrastare l’ammorbidimento naturale della barriera mucosa che durante l'ovulazione permette allo sperma di avanzare.
In che modo? Agendo direttamente sullo strato di muco superficiale e non sugli ormoni. In questo modo il contraccettivo naturale non provocherà effetti collaterali, grazie al materiale 100% biologico.
Ancora non ci sono indiscrezioni sui tempi di lancio di questo contraccettivo sul mercato, ma la scoperta scientifica svedese rappresenta sicuramente un'alternativa concreta agli attuali sistemi anticoncezionali a base di ormoni.
E non è tutto: le potenzialità del chitosano sulle membrane mucose del corpo sono già state ampiamente sperimentate. Non a caso il materiale polimerico è già utilizzato in altre terapie, come ad esempio nel trattamento delle ulcere nelle mucose e nelle malattie infiammatorie dell'intestino.Celiachia: i 3 sintomi da non sottovalutare
03 Aprile 2018
Secondo il Ministero della Salute la celiachia è in aumento: si parla di oltre 15 mila nuovi casi diagnosticati ogni anno, per un totale di quasi 200.000 italiani affetti da questa patologia.
E tanto altro, sempre secondo le indagini ministeriali, è ancora sommerso: sarebbero quasi mezzo milione, infatti, i connazionali che, inconsapevolmente, sono intolleranti al glutine e non lo sanno.
Ma quali sono i campanelli d’allarme che possono farci sospettare la presenza di celiachia?
Eccone 3 da non sottovalutare.
- Attenzione al gonfiore addominale
Il primo sintomo di questa patologia è proprio il ventre gonfio e dolorante: il glutine introdotto all’interno dell’organismo di un celiaco è tossico e danneggia i rivestimenti dell’intestino. Se compaiono sempre più frequenti anche i casi di diarrea, poi, il rischio di celiachia potrebbe essere concreto.
- Siete dimagriti?
Il calo di peso potrebbe essere un segnale di celiachia: la reazione avversa dell’organismo al glutine, infatti, impedisce al corpo di assorbire molti dei principali nutrienti provenienti dal cibo, causando dimagrimento e iponutrizione.
- Sempre stanchi?
Se vi sentite spesso spossati e senza energia, potrebbe trattarsi di intolleranza al glutine: la debolezza costante, infatti, è un sintomo da non sottovalutare. Colpa dell’infiammazione continua, dello scarso nutrimento e della fatica dell’intero organismo, provato dallo stress psicofisico della condizione allergica permanente.
Se hai dubbi o vuoi saperne di più, parlane con il tuo medico e monitora attivamente il tuo stato di salute: in farmacia trovi dei comodi test di autodiagnosi per verificare, in modo semplice e veloce, se sei intollerante al glutine.
Acqua alcalina: perché fa bene alla salute
27 Marzo 2018
Vi sognereste mai di lavare qualsiasi oggetto o indumento con un liquido che non sia l’acqua?
Probabilmente no: l’acqua, infatti, è il solvente universale più potente e trasversale che c’è, ideale per purificare ed eliminare scorie e “sporco” da ogni superficie o materiale.
Una funzione che coinvolge anche il corpo: l’acqua che beviamo, infatti, oltre a produrre energia idroelettrica, favorisce l’eliminazione dei rifiuti e delle tossine accumulate dall’organismo.
Per questo è fondamentale che l’acqua sia quanto più pura e dinamica possibile.
La migliore? Quella alcalina, ovvero con un pH piuttosto elevato.
Un’acqua che consente anche di combattere i radicali liberi e di rallentare il naturale processo d’invecchiamento: un processo che inizia quando i bicarbonati nel sangue iniziano a calare ed il corpo, di conseguenza, fatica a neutralizzare gli acidi che rischiano di accumularsi come colesterolo, grasso o calcoli renali.
Dove trovare acqua potabile alcalina?
L’acqua potabile alcalina esiste in natura: la si trova direttamente alle sorgenti di montagna, dove sgorga libera e purissima.
Ma si può anche ricreare “artificialmente” in modo semplice ed economico.
Come?
Con un concentrato alcalinizzante, acquistabile in farmacia, che consente di elevare il pH dell’acqua potabile, portandolo al livello desiderato. Bastano poche gocce (solitamente 3 gocce per bicchiere d’acqua, ma questa dose può variare da prodotto a prodotto) per generare acqua alcalina con zinco e aiutare il corpo ad assimilare meglio i bicarbonati.
L’acqua alcalina, quindi, supporta il ringiovanimento cellulare, favorisce l’idratazione e aiuta l’eliminazione delle scorie.
Per saperne di più chiedi al tuo medico o al tuo farmacista: sapranno spiegarti nel dettaglio le regole alla base di questo fenomeno e consigliarti la migliore strada per il benessere.
L’herpes t’imbarazza? Ecco come coprirlo!
20 Marzo 2018
È un periodo di forte stress in ufficio e, come di consueto, sulle labbra è spuntato l’herpes?
Per non sentirsi esteticamente a disagio ed aggiungere dell’imbarazzo al fastidio fisico, perché non camuffarlo?
Coprire un herpes si può: basta farlo con i prodotti giusti, sicuri ed altamente tollerabili.
Ecco come camuffare un herpes e ritrovare il sorriso!
Coprire un herpes con i prodotti giusti
Diciamoci la verità: un herpes sulle labbra non è bello da vedere.
Le bollicine e le lesioni che incorniciano il sorriso, possono mettere a dura prova l’autostima personale.
Per mitigare l’imbarazzo ed essere sempre impeccabili, ecco qualche consiglio:
- Utilizzate prodotti lenitivi e naturalmente antinfiammatori, come il burro di karité o una crema contenente olio essenziali di camomilla. Applicando queste lozioni sull’herpes, sempre in piccole quantità, sentirete la pelle subito più morbida e meno secca.
- Tamponate, poi, la zona colpita dall’herpes con un batuffolo di cotone per rimuovere l’eccesso di prodotto e utilizzate un correttore in crema: preferite una texture fluida e dalla formulazione completamente anallergica e ad alta tollerabilità. Picchiettando con le dita riuscirete a coprire perfettamente le lesioni. Importantissimo: ricordate di lavare bene le mani, per evitare di trascinare il virus a contatto con altre parti del corpo.
- Stendete un lucidalabbra color nudo, per levigare le labbra senza metterle troppo in risalto. In caso di herpes niente rossetti accesi: potreste attirare ancora di più l’attenzione su una zona che, invece, per il momento è da nascondere.
Quali prodotti scegliere? Rivolgetevi al farmacista di fiducia che saprà indicarvi i migliori alleati per un make up efficace, ma dalla formulazione delicata e sicura, per non rischiare di peggiorare la situazione.
Catarro: perché cambia colore?
13 Marzo 2018
Le scorse settimane ci hanno regalato un freddo record e, in attesa della primavera, si sono impennate le patologie a carico del sistema respiratorio.
Tosse, raffreddore e mal di gola sono i malanni di stagione che, purtroppo, vanno ancora per la maggiore.
Nei casi più acuti, è possibile osservare del muco: una secrezione solitamente originata dal corpo in risposta ad un’infiammazione, se è liquida, o ad un’infezione delle vie respiratorie, se è vischiosa.
Il catarro, molto diffuso unitamente a mal di gola e raffreddore, può avere colori e consistenze diverse.
Conoscete le differenze?
Ecco una veloce guida per identificare il catarro e risalire alle cause.
I colori del catarro cosa significano?
Non tutte le secrezioni sono uguali né hanno la stessa origine. Scopriamo insieme perché il catarro ha diverse colorazioni e consistenze.
- Il catarro bianco: indica una normale secrezione, spesso innocua, e piuttosto semplice da espellere.
- Il catarro giallo: è spesso più denso di quello chiaro e riflette la presenza di un’infezione batterica. Il motivo del suo colore? La presenza di enzimi ferrosi contenuti dai globuli bianchi che combattono i batteri. La risposta del sistema immunitario, quindi, cambia la tonalità delle secrezioni.
- Il catarro verde: di frequente ha anche un odore sgradevole e può rivelare un’infezione cronica.
- Il catarro marrone: potrebbe indicare che all’interno delle secrezioni ci sono cellule di sangue. Spesso si tratta della rottura di vasi sanguigni, magari durante lo sforzo della tosse o degli starnuti, ma è sempre meglio non trascurare questo segnale e rivolgersi subito ad uno specialista.
In tutti i casi, non cadete nell’errore dell’autodiagnosi e consultate subito il medico: con il suo aiuto potrete risolvere in modo più sicuro, efficace e veloce l’accumulo di catarro.
Melatonina contro l’ovaio policistico: la scoperta è italiana
17 Febbraio 2018
Una donna su 10 soffre di ovaio policistico: una patologia metabolica ed endocrinologica molto diffusa, legata ad uno squilibrio tra ormoni femminili e maschili.
Le pazienti che soffrono di questo disturbo hanno una produzione massiccia di androgeni ed una scarsità di estrogeni, i tipici ormoni della femminilità.
Visivamente, i più frequenti sintomi della patologia sono un’aumentata peluria sul viso, una fragilità dei capelli – che cadono più facilmente – ed intense eruzioni cutanee ed acneiche.
Il quadro clinico delle donne affette da questa patologia, può anche risultare aggravato da una maggiore resistenza all’insulina: la sindrome dell’ovaio policistico, in alcuni casi, può scatenare diabete ed ipertensione.
Il sintomo più importante ed eclatante, però, è l’irregolarità del ciclo mestruale, che può essere completamente assente o molto scarso.
Melatonina per curare l’ovaio policistico
Un recente studio condotto da un team di ricercatori italiani ha verificato possibili connessioni tra l’assunzione di melatonina e il miglioramento della sindrome dell’ovaio policistico.
Cosa c’entra l’integratore del sonno con le patologie ormonali?
La melatonina gode di note virtù antiossidanti, ideali contro gli stati infiammatori, di precoce degenerazione ed invecchiamento cellulare.
Nel caso dell’ovaio policistico, la melatonina si è dimostrata molto efficace nel salvaguardare i follicoli dallo stress ossidativo e nel migliorare la qualità dell’ovulo stesso, portandolo anche a corretta maturazione.
I vantaggi di assumere melatonina per curare l’ovaio policistico?
L’assenza di terapie farmacologiche: la melatonina, infatti, non è un medicinale, ma un integratore ed è quindi libero da effetti collaterali.
Chiedi consiglio al tuo medico ed al tuo farmacista: l’ovaio policistico, da oggi, può essere trattato in modo più naturale.
Arriva in Italia un nuovo farmaco contro il tumore al seno
15 Febbraio 2018
L'Agenzia Italiana del Farmaco ha dato l’ok alla commercializzazione nel nostro Paese di un’innovazione terapeutica per curare gran parte dei casi di carcinoma mammario. Stiamo parlando del palbociclib, il primo farmaco della sua classe ad ottenere l’approvazione alla rimborsabilità, studiato per trattare il tumore al seno positivo ai recettori ormonali (HR) e negativo al recettore del fattore di crescita epidermico umano 2 (HER2).
Una svolta nella cura di una forma avanzata o metastatica della malattia che in Italia, ad oggi, si stima stia colpendo circa 30 mila donne.
Una patologia, che per la sua natura, è caratterizzata anche da un elevato tasso di diffusione, a partire dal seno, in altre zone del corpo: dalle ossa, ai polmoni, fino al cervello. Il tumore metastatico, infatti, colpisce i vasi sanguigni e linfatici, andando a raggiungere altri organi e tessuti, delocalizzando la malattia e sviluppando così nuovi focolai tumorali.
Con le cure attualmente a disposizione, stando ai dati odierni, raggiungere la guarigione è più difficile rispetto a quanto accade con altre forme tumorali non metastatiche. Ma ora, grazie a farmaci innovativi come il palbociclib, l’obiettivo è rendere il tumore metastatico al seno una malattia “in controllo”, con la quale le donne possono convivere a lungo, con una buona qualità della vita.
I risultati dei test pre-approvativi sembrano essere incoraggianti: gli studi eseguiti prima di dare il via libera alla commercializzazione del farmaco, infatti, hanno dimostrato che il palbociclib, somministrato in combinazione con una terapia endocrina, prolunga la vita delle pazienti, riducendo in modo significativo l’avanzare della malattia.