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Dispositivi medici: ecco quali detrarre dal 730

Dispositivi medici: ecco quali detrarre dal 730

26 Giugno 2018

Tempo di dichiarazione dei redditi, di tasse e di dubbi su quali farmaci o prestazioni sono detraibili dal 730 e quali no.

I prodotti farmaceutici che possono essere detratti sono molti. Non parliamo solo di medicinali, ma anche di alcuni dispositivi per la cura e l'autodiagnosi. La cosa fondamentale, come per ogni farmaco o servizio, è che ci sia uno scontrino o una fattura a riprova dell'acquisto fatto.

Di quali prodotti si parla?

I dispositivi medici, sono apparecchiature e strumentazioni dichiarati conformi e contrassegnati con la marcatura CE, apposta dal fabbricante sulla base delle direttive europee di settore. Per poter essere detratti è necessario che il marchio sia indicato sullo scontrino parlante e, se cosi non fosse, è fondamentale conservare la scatola del dispositivo a comprova della conformità del prodotto.

Quali sono i dispositivi detraibili?

Vista la grande varietà di tipologie, non esiste un elenco completo ed esaustivo di tutti i dispositivi soggetti a detrazione. Ecco i più comuni:

  • cerotti, garze, bende e medicazioni avanzate;
  • siringhe;
  • termometri;
  • test di gravidanza, ovulazione e menopausa;
  • prodotti per dentiere;
  • lenti correttive della vista, lenti a contatto e montature;
  • occhiali per presbiopia;
  • apparecchi acustici;
  • apparecchio per aerosol;
  • dispositivi per misurare la pressione arteriosa;
  • pannoloni per incontinenti;
  • prodotti ortopedici;
  • ausili per i disabili;
  • materassi ortopedici e antidecubito;
  • contenitori per campioni;
  • strisce per misurare glucosio, colesterolo e trigliceridi nel sangue;
  • test per intolleranze alimentari e celiachia;
  • strumenti per misurare la glicemia;
  • test di autodiagnosi per la prostata (Psa) e il tempo di protrombina (Inr);
  • test per la rilevazione del sangue occulto nelle feci.
Tutti questi dispositivi sono reperibili in farmacia dove, il personale specializzato, saprà consigliarvi nell'acquisto e indicarvi se si tratta di prodotti detraibili in fase di dichiarazione.
Macchie bianche sulle unghie: non è carenza di calcio

Macchie bianche sulle unghie: non è carenza di calcio

19 Giugno 2018

Sia da piccoli che in età adulta, vi sarà capitato di avere delle piccole macchie bianche sulle unghie. La carenza di calcio, come spesso si pensa, non è la causa di questo problema e bere più latte non è la soluzione. Questi segni, infatti, non derivano dalla mancanza di questo minerale fondamentale per ossa e muscoli, ma hanno un'origine ben diversa.

Questo disturbo, infatti, si chiama leuconichia, ed è un'alterazione della parte superficiale dell'unghia, caratterizzata dalla comparsa di macchioline o strisce irregolari di colore biancastro.

Si suddivide in quattro tipologie:

· Puntata: piccoli segni distribuiti su tutta la superficie dell'unghia. Compaiono soprattutto nell'infanzia.

· Striata: righe parallele e trasversali. Più comuni nelle donne per via di manicure troppo aggressive o, nei casi più gravi, in conseguenza agli agenti della chemioterapia.

· Parziale: colpisce solo una parte dell'unghia e può essere dovuta a molteplici fattori.

· Totale: decolorazione di tutta la parte interessata. Non è un caso frequente e si sviluppa fin dalla nascita o per ereditarietà.

Macchie bianche, quali sono le cause?

La leuconichia, come accennato, può avere diverse cause che vanno da problemi di salute come la psoriasi, ulcera peptica, colite ulcerosa e nefrite, alla carenza di minerali quali zinco, ferro e vitamine B6 e A.

Tuttavia, i casi più diffusi sono strettamente correlati a scontri o piccoli traumi, come accade ad esempio nei bambini in seguito ad una caduta.

E non è tutto: anche una manicure troppo aggressiva può lesionare la radice dell'unghia impedendone la giusta maturazione, provocando le antiestetiche macchie bianche.

Anche le buone abitudini durante il giorno possono preservare le vostre dita: attenzione, quindi, a non tagliarsi le unghie troppo corte, a non usare la tastiera con troppa "violenza" o a non picchiettare le dita sul tavolo.

Nei casi meno gravi, queste macchie scompaiono da sole nel giro di un paio di mesi.

Se invece sono dovute a malattie o carenza di vitamine e sali, è sempre bene consultare il proprio medico e farmacista di fiducia per individuare la cura migliore per risolvere il problema all'origine.

L´importanza degli integratori salini durante la dieta

L´importanza degli integratori salini durante la dieta

22 Maggio 2018

L'estate è alle porte e con lei arrivano i buoni propositi dell'ultimo minuto per rimettersi in forma.

Dieta, sport, alimentazione controllata, litri di acqua consumati. Via gli eccessi e tutti pronti a perdere peso.

Durante la nostra "maratona fisica" però, capita di sentirsi spossati, di malumore e senza energie. Fate attenzione, non è solo l'effetto psicologico dell'essersi imposti delle restrizioni.

L'aumento della sudorazione, l'eliminazione di alcuni alimenti e l'incremento dell'attività fisica in modo non oculato, possono ridurre la presenza nel nostro corpo di sostanze indispensabili per la salute: i sali minerali.

Quando l'acqua non basta

Reintegrarli con i liquidi non è sufficiente. I sali, infatti, sono naturalmente presenti in frutta e verdura ma anche nei cereali e nella carne. La loro mancanza, così come il loro eccesso, sono la causa responsabile di vari problemi come stanchezza, crampi o tendenza al nervosismo.

Per questo è fondamentale mantenerli a livelli stabili.

Sodio e cloro, per esempio, servono a regolare l'equilibrio idro-salino e quello acido-base, mentre minerali come il magnesio e il potassio, oltre a contribuire alla produzione di energia, sono necessari al corretto funzionamento del cuore e del sistema nervoso.

Arrivano i rinforzi!

Quando, per varie ragioni, non riusciamo ad avere una corretta introduzione di sali nel corpo, è bene assimilarli attraverso prodotti specifici. Per questo gli integratori salini diventano indispensabili per la nostra salute. Il loro scopo è quello di ripristinare le sostanze perse dall'organismo, riequilibrandone la quantità in breve tempo. Osmosi cellulare, andamento della pressione e benessere generale ne gioveranno, garantendovi uno stato fisico ottimale.

Gli integratori salini si possono trovare in farmacia dove, il personale specializzato, vi potrà consigliare quali assumere e che tipo di dieta seguire per una salute a prova d'estate!

Congiuntivite allergica: come scegliere il collirio

Congiuntivite allergica: come scegliere il collirio

15 Maggio 2018

Gli occhi sono una parte molto delicata del nostro corpo e, spesso, sono soggetti a irritazioni o infiammazioni di varia natura.

La congiuntivite allergica, per esempio, è l'infiammazione della membrana che ricopre la parte bianca dell'occhio e quella interna delle palpebre. Prurito, gonfiore, arrossamento e lacrimazione, sono solo alcuni dei sintomi che si manifestano in conseguenza all'esposizione ad allergeni, come il polline, la polvere, il pelo degli animali o alcune sostanze contenute nelle lenti a contatto.

Come curarsi?

Per prima cosa è bene evitare o ridurre l'esposizione al fattore responsabile. In secondo luogo è importante utilizzare un buon collirio che ne elimini i sintomi. Facilmente reperibili in farmacia, sempre su consiglio medico, li trovate nei classici formati o nelle più comode e sicure fiale monodose.

I colliri sono di vario genere a seconda dell'utilizzo. Vediamoli insieme

· Colliri antiallergici

Sono preparati con principi attivi antistaminici che, bloccando l'azione dell'istamina, prevengono e alleviano i sintomi causati dalla reazione allergica.

· Colliri corticosteroidei

Contengono cortisone e svolgono una potente azione antinfiammatoria. Pur non agendo sulla causa scatenante, alleviano il gonfiore e l'arrossamento oculare in brevissimo tempo. Attenzione però: il loro utilizzo, se prolungato, può causare danni anche permanenti.

· Colliri decongestionanti e vasocostrittori

Provocano il restringimento dei vasi sanguini della congiuntiva riducendo, in breve tempo, sintomi come la lacrimazione, l'arrossamento e il gonfiore delle palpebre.

La cosa importante nell'utilizzo dei colliri è quella di chiedere sempre consiglio al medico e al farmacista sia in merito a quale tipologia di prodotto assumere che relativamente alla modalità d'uso. Il tutto per evitare effetti indesiderati.

Allergia: l´antistaminico è naturale

Allergia: l´antistaminico è naturale

08 Maggio 2018

Chi soffre di allergia lo sa bene. Starnuti, riniti, pruriti e occhi arrossati sono solo alcuni dei problemi legati alla presenza di pollini nel periodo primaverile.

Ma se da un lato la natura può crearci dei fastidi, dall'altro ci dà anche validi rimedi per alleviarli. Sotto forma di decotti o integratori, i prodotti per combattere i sintomi allergici sono molti e presenti in ogni farmacia.

La natura è dalla nostra parte!

La perilla è una pianta erbacea capace di riequilibrare la risposta immunitaria del nostro organismo durante la reazione allergica. Perfetta in caso di riniti, dermatiti e congiuntiviti.

Il ribes nigrum è tra i migliori antistaminici naturali soprattutto in caso di allergia alle graminacee. Viene preso a partire dal mese di gennaio poiché è in grado di attivare le difese immunitarie attuando, di fatto, un'azione preventiva.

Presente in molta frutta e verdura, la vitamina C aiuta a rafforzare il sistema immunitario riducendo il rilascio di istamina nel corpo.

L'ortica e il basilico, erbe spontanee comunemente utilizzate in cucina, possono essere assunte sotto forma di decotti o infusi. Ottime per alleviare il prurito e le eruzioni cutanee tipiche di alcune reazioni allergiche.

Presi più volte al giorno come bevande, camomilla e tè rooibois, riducono gli effetti dei sintomi allergici. Inoltre la camomilla, applicata direttamente sugli occhi, è in grado di alleviare le reazioni come pruriti e bruciori.

Lo zenzero, infine, assunto tramite infuso o grattugiato fresco nei cibi, grazie alle sue proprietà antiflogistiche e antistaminiche, è l'ideale in caso di rinite.
Allergie primaverili: ecco i rimedi in farmacia

Allergie primaverili: ecco i rimedi in farmacia

24 Aprile 2018

L’arrivo della primavera ha fatto riaffiorare la vostra allergia ai pollini? Non disperate! Con i giusti farmaci potrete stare meglio rapidamente.

I più indicati per contrastare le allergie primaverili sono gli antistaminici: le risposte allergiche del corpo, infatti, sono determinate da una reazione avversa del sistema immunitario ad alcuni elementi generalmente inoffensivi, ma che l’organismo individua come nocivi.

In questi casi, il sistema immunitario sviluppa anticorpi e rilascia sostanze come l’istamina: ecco perché proprio gli antistaminici sono estremamente indicati per neutralizzare tali effetti.

Tutti gli antistaminici sono adatti contro le allergie primaverili? La risposta è no. Quelli che riguardano le allergie respiratorie, devono agire contro il cosiddetto recettore H1. Questi farmaci servono per alleviare i sintomi dell’allergia ai pollini, molto presenti nell’aria in questo periodo. La loro azione impedisce ai vasi sanguigni di dilatarsi a causa dall’aumento dell’istamina in circolo.

Da utilizzare in caso di riniti allergiche, di congiuntivite allergica, ma anche di punture di insetti e di reazioni cutanee, è bene ricordare che i farmaci antistaminici provocano sonnolenza e quindi vanno presi con attenzione.

Chiedete consiglio al vostro farmacista per scegliere l’antistaminico più adatto a voi: sul mercato, infatti, sono disponibili soluzioni di varia natura, dagli sciroppi alle compresse, fino agli spray.

Particolarmente efficaci anche i preparati antistaminici combinati con farmaci adrenergici, che facilitano quindi il decongestionamento nasale.

Se la vostra allergia ai pollini è particolarmente intensa, arrivando a provocare l’asma, oltre agli antistaminici possono essere usati antiasmatici o cortisonici, in grado di aiutare la dilatazione di bronchi e polmoni. In ogni caso chiedete sempre supporto al vostro medico di base o al farmacista per valutare la terapia più adatta a voi.

Vai a letto tardi? Attento alla salute

Vai a letto tardi? Attento alla salute

21 Aprile 2018

Se la sera non riuscite proprio a prendere sonno e solo a tarda notte vi convincete ad andare a dormire, la vostra salute potrebbe risentirne.

Lo dice una recente ricerca condotta dall’Università del Surrey insieme alla Northwestern Medicine che hanno osservato per sei, lunghi, anni il comportamento di pazienti compresi tra i 38 ed i 73 anni.

Atteggiamenti sotto la lente d’ingrandimento, chiaramente, le abitudini del sonno: l’orario scelto per andare a dormire, lo stile del riposo, l’orario di sveglia.

La ricerca ha confermato quello che già si sapeva – andare a letto tardi può provocare disfunzioni metaboliche e malattie cardiovascolari – aggiungendo un nuovo, preoccupante, dettaglio: chi va a dormire a tarda notte aumenta del 10% il rischio di morte prematura.

La causa? Un orologio biologico mai sincronizzato con il mondo esterno, un conseguente stress psicofisico e un maggiore sforzo per stare al passo con l’energia di chi, invece, ha riposato.

Dormire bene si può: ecco i rimedi in farmacia

Regolare il ciclo di sonno e veglia è fondamentale per equilibrare l’organismo e affrontare la giornata con la giusta lucidità.

Se faticate a prendere sonno e, quindi, tendete a posticipare l’orario del riposo, provate alcuni semplici rimedi: prima di andare a letto areate la stanza, facendo entrare aria fresca e pulita, un’ora prima del sonno evitate schermi e device hi-tech e non esponetevi a fonti di luce artificiale.

Per favorire il giusto bioritmo, poi, chiedete consiglio al vostro farmacista: sono numerosissimi i prodotti completamente naturali che possono aiutarvi concretamente a prendere sonno al giusto orario. Come la melatonina o le formulazioni rilassante composte da piante officinali come valeriana, melissa e passiflora.

La pianta che può contrastare l’AIDS arriva dalla Sardegna

La pianta che può contrastare l’AIDS arriva dalla Sardegna

19 Aprile 2018

Si chiama Hypericum scruglii, meglio conosciuta come Iperico di Scrugli: la pianta erbacea perenne che caratterizza gran parte della vegetazione sarda, potrebbe rappresentare la nuova frontiera per la lotta all’AIDS, una delle malattie più diffuse al mondo. A dirlo è lo studio condotto da alcuni ricercatori all’Università di Cagliari, pubblicato sulla nota rivista scientifica PlosOne.

Gli esperti hanno scoperto che l’Iperico di Scrugli, già ampiamente utilizzato nella medicina tradizionale, sarebbe in grado di bloccare gli enzimi che consentono al virus HIV-1 di replicarsi. Per questa ragione, la pianta sarda potrebbe essere utilizzata per fermare l’avanzare delle cellule infette nel corpo, affiancandosi alle attuali cure farmacologiche per i pazienti sieropositivi.

I risultati della ricerca fanno ben sperare: gli scienziati, infatti, hanno verificato che l’Hypericum scruglii riuscirebbe a ridurre sensibilmente la concentrazione degli enzimi chiave dell’HIV-1.

Le evidenze raccolte in laboratorio aprono grandi prospettive per i 35 milioni di persone nel mondo che, stando ai dati dell’OMS, sono colpite da questa malattia. Speranze fortunatamente non isolate: non è la prima volta che una ricerca di estrazione naturale dimostra le potenzialità di inibizione della replicazione degli enzimi alla base del virus.

Nel 2014, ad esempio, i ricercatori tedeschi dell’Helmholtz Zentrum München avevano verificato le capacità del geranio di bloccare la proliferazione dell’HIV nelle cellule del sangue e del sistema immunitario.

Un’ulteriore dimostrazione che conferma come gli estratti naturali applicati alla medicina possono rappresentare la vera svolta per la scoperta di nuove soluzioni, meno invasive e pesanti per il corpo, per tutti i pazienti che convivono quotidianamente con il virus dell’HIV.
Vitamina B3: l’arma vincente contro l’invecchiamento

Vitamina B3: l’arma vincente contro l’invecchiamento

17 Aprile 2018

Diciamoci la verità: siamo tutti alle prese con una costante lotta contro il tempo.

Cerchiamo di rallentare l’invecchiamento, di contrastare la formazione di radicali liberi, di rimanere giovani e sani il più a lungo possibile.

Per riuscirci, ogni giorno mettiamo in campo diverse strategie: una dieta equilibrata e povera di grassi saturi, un po’ di movimento sotto controllo medico, un supporto specifico dalle vitamine.

Tra queste, preparatevi ad una novità: una ricerca condotta dall’Università del Colorado ha dimostrato che la vitamina B3 – nicotinamide riboside – è uno degli ingredienti naturali più potenti per frenare il processo di degenerazione cellulare e per vivere più a lungo.

Quali sono i benefici di un’assunzione costante di vitamina B3?

Eccone alcuni:

  • La vitamina B3 garantisce una migliore pressione sanguigna, preziosa per tutti e in particolare per i pazienti che soffrono naturalmente di ipertensione;
  • Grazie alla vitamina B3 l’efficacia dell’attività fisica è potenziata e i risultati si mantengono più a lungo;
  • Gli studi dimostrano che la vitamina B3 è una potente alleata del benessere del nostro cervello;
  • Assumere nicotinamide riboside aiuta a ridurre concretamente il colesterolo e a contenere i trigliceridi alti, contrastando i rischi legati ad un’alimentazione ricca di grassi.

Dove si può trovare la vitamina B3?

Per fare il pieno di nicotinamide riboside portate in tavola salmone, tonno, acciughe, legumi e tanta verdura a foglia verde.

Tuttavia, per essere sicuri di assumerne ogni giorno una quantità rilevante, utile per contrastare efficacemente l’invecchiamento, è consigliabile prendere integratori specifici ricchi di questo ingrediente.

Chiedete consiglio al farmacista di fiducia: saprà indicarvi il prodotto giusto per le vostre esigenze.

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