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Micosi del cuoio capelluto: curarla in farmacia si può

Micosi del cuoio capelluto: curarla in farmacia si può

01 Febbraio 2022

Se vi è capitato di avere delle chiazze in testa, di forma circolare e prive di capelli, allora avete sicuramente avuto la tinea capitis, più comunemente detta micosi del cuoio capelluto. Questa infezione della pelle è causata da un fungo dermatofita e si manifesta con macchie circolari più o meno grandi, all’interno delle quali possono comparire anche croste.

Questo tipo di micosi colpisce maggiormente i bambini ed è estremamente contagiosa. Il periodo di incubazione è di circa 10-14 giorni ma per fare una diagnosi certa è necessario prelevare materiale biologico dalla parte interessata e farlo esaminare da uno specialista. Solitamente il contagio avviene in contesti molto affollati o poco igienici e tramite la condivisone di oggetti contaminati come asciugamani o pettini.

Il rimedio è in farmacia

Per curare la micosi del cuoio capelluto si utilizzano farmaci antimicotici, sotto forma di compresse - contenenti principi attivi come il Griseofulvina, la Terbinafina e l'Itraconazolo – lozioni e creme specifiche ad uso localizzato. Perfetti, in aggiunta ai medicinali, sono gli shampoo a base di ketoconazolo e selenio disolfuro, che vanno applicati 2-3 volte la settimana per almeno 6 settimane. In ogni caso è lo specialista che deve prescrivere la terapia dopo aver analizzato i sintomi e il materiale biologico e dopo aver valutato l'età del paziente.

Esistono anche cure con antimicotici naturali come per esempio il tea tree oil, particolarmente indicato per questo tipo di micosi, l'aloe vera, il miele o la calendula che svolgono un'azione lenitiva che calma l'infiammazione e idrata la cute.

Per tutti questi prodotti potete rivolgervi al vostro farmacista, che sotto prescrizione medica, potrà indicarvi i farmaci adatti nella formulazione più appropriata alla cura della micosi.
Omega-3 in gravidanza: un alleato prezioso per evitare parti prematuri

Omega-3 in gravidanza: un alleato prezioso per evitare parti prematuri

29 Gennaio 2022

Tra le sostanze indispensabili per garantire il corretto funzionamento del nostro corpo, ci sono gli Omega 3, acidi grassi polinsaturi essenziali che, non essendo sintetizzati dall’organismo, devono essere introdotti attraverso l’alimentazione.

Assumere la giusta quantità di Omega 3 è importantissimo. Questi elementi, infatti, intervengono per prevenire e curare malattie cardiovascolari, alcune patologie infiammatorie e, non ultimo, possono ridurre la possibilità di nascite premature.

Omega 3, l’essenziale per la salute

Secondo uno studio condotto dall’Istituto di Ricerca Medica e sulla Salute di Adelaide, su un campione di circa 30 mila donne, è emerso come l’assunzione di una dose adeguata di Omega 3 durante la gravidanza, sia in grado di ridurre di circa l’11% i parti prematuri entro le 37 settimane e del 42% prima delle 34 settimane.

La ricerca è molto promettente, poiché evidenzia come, intervenendo sulla prevenzione dei parti anticipati, si possano limitare anche tutte le conseguenze ad essi collegati.

I bambini nati prima del termine della gestazione, infatti, hanno maggior possibilità di incorrere in varie patologie che, spesso, rappresentano le cause principali dei decessi sotto i cinque anni di età. Tra queste, per esempio, le malattie croniche del sistema respiratorio, immunitario e digestivo ola difficoltà nel linguaggio, nell’apprendimento e nel comportamento.

La corretta assunzione di Omega 3, come detto, passa per prima cosa dall’alimentazione. I cibi più ricchi di questi elementi sono:

  • il pesce;
  • l'olio di pesce;
  • i crostacei;
  • le noci;
  • le mandorle;
  • i semi;
  • gli oli vegetali.

In caso la dieta non fosse sufficiente a garantirne la giusta assimilazione, è possibile introdurli tramite degli integratori specifici che potete acquistare in farmacia seguendo le indicazioni del vostro medico e del personale specializzato.

Afte in bocca? Ecco i rimedi

Afte in bocca? Ecco i rimedi

27 Gennaio 2022

La stomatite, con la comparsa di afte in bocca, è un fastidio piuttosto comune che riguarda mediamente una persona su 5.

Una patologia non infettiva che si manifesta con piccole ulcere orali, sulla lingua, sul palato o sulla mucosa delle guance.

Il set di fattori che causano la comparsa delle afte in bocca non è ancora definito con certezza. Ad oggi, tuttavia, sappiamo che la stomatite ulcerosa può essere scatenata da:

  • insufficienze nutrizionali (ridotto apporto di ferro e vitamine);
  • debolezza del sistema immunitario;
  • stress;
  • disequilibri ormonali;
  • allergie.

Prevenire le afte orali può risultare complesso a causa della molteplicità di elementi che determinano la loro comparsa.

Ridurre il dolore e prevenire la degenerazione del problema, invece, è più semplice: ecco qualche consiglio per lenire il fastidio e accelerare la guarigione.

Come si curano le afte in bocca

La stomatite è un disturbo che, generalmente, va a risolversi in autonomia nell’arco di 10-15 giorni.

Tuttavia, per alleviare il dolore dell’ulcera in bocca e non interferire con la corretta alimentazione, ecco qualche consiglio.

  1. Intensificare l’igiene orale, per eliminare fonti batteriche e infezioni;
  2. Eliminare dalla dieta gli alimenti infiammanti, come cioccolato, peperoncino e insaccati;
  3. Evitare cibi duri e taglienti (patatine, bruschette), per non peggiorare le lesioni ulcerose;
  4. Applicare, su consiglio del farmacista o del medico, degli specifici gel antisettici o dei preparati a base di acido ialuronico esogeno. Una categoria di prodotti per uso topico che favoriscono l’eliminazione degli agenti infettivi, accelerano il processo di ricostituzione dei tessuti lesionati e formano una barriera protettiva che isola l’ulcera dal contatto con liquidi o alimenti;
  5. Intensificare l’assunzione di vitamina C, aiutandosi se necessario con specifici integratori.
Come combattere le macchie sul viso in gravidanza

Come combattere le macchie sul viso in gravidanza

25 Gennaio 2022

Aspettate un bambino e sul viso stanno comparendo macchie scure in modo sempre più diffuso ed evidente? Significa che soffrite di cloasma gravidico, l’iper-pigmentazione cutanea che può presentarsi durante la gestazione, già nei primi mesi.

Una patologia fastidiosa e antiestetica che ha come causa principale l’aumento della produzione della melanina in gravidanza. Non solo: anche lo stress può influire negativamente sull’attività ormonale. Alternando i livelli di estrogeni, lo stress, insieme all’azione della melanina, favorisce la comparsa di macchie sull’epidermide.

Un problema molto diffuso, quello delle macchie cutanee, che aggredisce soprattutto il viso delle donne in dolce attesa: se il cloasma gravidico colpisce nel 95% delle gravidanze, la zona dell’ovale viene coinvolta almeno nel 50% dei casi. Insomma, una donna gravida su 2 durante è esposta alla formazione su fronte e guance di macchie scure di forma irregolare.

Come proteggere la salute del viso durante la gravidanza e dire addio al cloasma gravidico? Partendo dallo stile di vita: preferite alimenti ricchi di betacarotene e vitamine, state lontane dal sole, soprattutto nelle ore più calde e, non da ultimo, bevete molta acqua durante il giorno.

Quindi, non dimenticate di prendervi cura ogni giorno del vostro viso: in farmacia sono disponibili trattamenti cosmetici in grado di regolare il processo di melanogenesi, uniformando il colore della pelle del viso.

I polifenoli di mirtillo, il bisabololo, l’arbutina e la Vitamina A sono alcuni degli ingredienti più efficaci per combattere le macchie del viso in gravidanza e tornare a sorridere.

Chiedete consiglio al vostro farmacista: saprà indicarvi la cura migliore per dire definitivamente addio al cloasma gravidico.

Dieta e integratori: ecco la ricetta per tutelare la salute della prostata

Dieta e integratori: ecco la ricetta per tutelare la salute della prostata

22 Gennaio 2022

Come detto più volte, seguire una corretta alimentazione può migliorare la nostra salute e aiutare il corpo a svolgere correttamente le sue funzioni.

È il caso della prostata, una ghiandola maschile situata appena sotto la vescica, davanti al retto, e il cui benessere è fondamentale per la salute dell’uomo. Attraverso la prostata, infatti, passa l'uretra, il canale che porta all'esterno sia le urine che il liquido seminale.

La salute di questa ghiandola può essere compromessa da alcuni fattori tra cui:

  • la pressione elevata,
  • il diabete,
  • il colesterolo alto
  • i trigliceridi alti

che possono aumentare le probabilità di danneggiarla. Ma non solo.

Anche il vizio del fumo e l’alimentazione possono interferire con il suo corretto funzionamento e in particolare, l’assunzione di cibi ricchi di zuccheri come i dolci, le carni rosse, fritture e l’abuso di grassi saturi, sono fortemente sconsigliati per garantirne la buona salute.

Ricettario di buona salute

Per questo è importante seguire una dieta equilibrata e sobria, privilegiando alimenti come frutta e verdura ricchi di antiossidanti naturali e le proteine della soia, che svolgono un ruolo protettivo contro lo sviluppo del cancro alla prostata.

Esistono poi specifici integratori che influiscono positivamente come, ad esempio, quelli a base di:

  • serenoa repens, una pianta efficace a prevenirne l'ingrossamento e capace di ripristinare le normali funzionalità;
  • avovida, che svolge un'azione antinfiammatoria e ricostituente;
  • licopene, con proprietà antiossidanti;
  • zinco, che agisce sul sistema immunitario.

Queste sostanze, unite ad una dieta corretta e all’attività fisica, possono migliorare la salute della prostata agendo a sostegno delle sue funzionalità. In caso di necessità, quindi, potete rivolgervi al vostro farmacista di fiducia che saprà indicarvi il prodotto migliore e il trattamento più adatto alle vostre esigenze.

Bite per i denti: a cosa serve?

Bite per i denti: a cosa serve?

20 Gennaio 2022

Lo avete sicuramente visti in farmacia: il bite per i denti, trasparente e preformato, è una speciale mascherina che si automodella sulla forma dell’arcata dentale. Di cosa si tratta? Di un accessorio alleato della salute, disponibile ad un costo contenuto, che spesso si utilizza per trattamenti di breve durata finalizzati a risolvere i problemi dell’apparato masticatorio.

Ma, di preciso, a cosa serve il bite?

Ecco i 3 utilizzi più diffusi di questo dispositivo medico.

  1. Il bite cura la malocclusione: quando i denti dell’arcata superiore coincidono male con quelli inferiori, la mascella non è allineata alla mandibola. Colpa di abitudini sbagliate, come l’utilizzo prolungato del ciuccio da bambini, o di una conformazione genetica. La conseguenza? La malocclusione può dare vita a scompensi della postura anche gravi e cronici.
  2. Il bite previene il mal di schiena posturale: spesso, il gesto di digrignare i denti può provocare nel tempo mal di schiena e mal di testa. Colpa della malocclusione dell’apparato masticatorio che infiamma l’articolazione temporo-mandibolare e scarica il dolore sulla schiena.
  3. Il bite limita il bruxismo: il gesto involontario di serrare e digrignare i denti, di giorno e di notte, può deteriorare i denti e infiammare le articolazioni. Utilizzando il bite, invece, l’arcata superiore viene placcata, così da favorire il rilassamento dei muscoli mandibolari e dell’intera bocca.

Prima di acquistare un bite, però, assicuratevi di avere il consenso di un medico o di uno specialista: solo con una diagnosi corretta del vostro problema potrete risolverlo in tutta sicurezza.

Aiuta l´organismo con lo zenzero, l´antinfiammatorio naturale

Aiuta l´organismo con lo zenzero, l´antinfiammatorio naturale

18 Gennaio 2022

Digestivo, calmante, tonico e antinfiammatorio. Sono solo alcune delle proprietà benefiche dello zenzero, una spezia originaria dell'India e della Malesia, utilizzata in cucina ma anche, e soprattutto, a scopi curativi.

Conosciuto anche come Ginger, è una pianta erbacea perenne alta circa 90 cm. La sua parte medicinale è il rizoma, erroneamente chiamato radice, ricco di olio essenziale, vitamine del gruppo B, vitamina E, sali minerali, ma anche proteine, carboidrati e amminoacidi. Molte delle sue caratteristiche curative derivano dal gingerolo che è anche il responsabile del sapore piccante di questa spezia.

Le virtù della natura

Tra le proprietà medicali dello zenzero, un posto rilevante è occupato dalla sua capacità antinfiammatoria e analgesica. La sua azione è superiore anche a quella di alcuni farmaci comuni, ma con il vantaggio di non avere effetti collaterali. Per questo viene considerato uno degli antinfiammatori naturali più efficaci e potenti al mondo, con un'azione a 360° in tutto il corpo.

Molti sintomi, un solo rimedio!

Oltre a contrastare le infiammazioni alla gola, come faringite o laringite, è anche in grado di alleviare il mal di testa, ridurre i dolori articolari o muscolari e attenuare i bruciori a stomaco ed esofago. Ma non solo, lo zenzero, infatti, usato come componente di oli da massaggio, è molto utile in caso di distorsioni e dolori reumatici, perché in grado di far riassorbire il trauma.

A seconda dello scopo può essere utilizzato sotto forma di compresse, grattugiato fresco nei cibi o in decotti, infusi e tisane.

Lo zenzero, però, se preso in aggiunta ad alcune tipologie di farmaco può causare dei problemi. Per questo è sempre bene consultarsi con un esperto come il vostro farmacista soprattutto se si sta seguendo una terapia farmacologica, in caso di gravidanza o durante il periodo dell’allattamento.

Misuri la pressione? Attenzione a non fare questi errori

Misuri la pressione? Attenzione a non fare questi errori

15 Gennaio 2022

Stanchezza cronica, vertigini, mancanza di concentrazione, mal di testa o nausea. I sintomi che possono manifestarsi in caso di problemi di pressione sono molti, più o meno evidenti. Per questo è importante effettuare una corretta e periodica misurazione.

Che lo si faccia in ambulatorio o in farmacia, con l'assistenza di personale specializzato, o a casa da soli, con gli appositi strumenti in commercio, è bene sapere quali accorgimenti seguire per avere una lettura chiara e inalterata di tutti i valori.

In generale, viene considerata normale una pressione sistolica (massima) inferiore ai 130 mm Hg e la diastolica (minima) inferiore a 85 mm Hg (millimetri di mercurio, unità di misura della pressione utilizzata in medicina).

Ecco alcuni consigli per una misurazione perfetta!

Attenti alla postura. Non avere la schiena e i piedi ben appoggiati a terra può aumentare tra i 6 e i 10 punti la misurazione della pressione.

Ѐ importante ricordarsi di non accavallare mai le gambe, anche questo può alterarne i valori!

Il braccio su cui si effettua la rilevazione deve essere ben appoggiato su un tavolo o su una sedia e possibilmente nudo. Il bracciale di misurazione deve essere posizionato all'altezza del cuore e non deve essere troppo piccolo. In caso contrario i valori rilevati potrebbero risultare più alti da 2 a 10 punti.

Ricordatevi di fare pipì prima della misurazione. La vescica piena può aggiungere fino a 15 punti alla lettura della vostra pressione.

Infine, per evitare alterazioni, è importante rimanere in silenzio e fermi per tutta la durata della procedura.

Per evitare di commettere errori, fatevi misurare la pressione dal vostro farmacista: vi saprà supportare al meglio.
Disidratazione: un rischio anche nella stagione fredda

Disidratazione: un rischio anche nella stagione fredda

13 Gennaio 2022

Che durante la stagione calda sia fondamentale idratarsi è cosa certa e nota a tutti. Ma cosa succede in inverno?

Molto spesso, erroneamente, si pensa che con l’abbassamento delle temperature, non esistano rischi legati alla carenza di liquidi e si tende a bere di meno.

Se è vero che il freddo diminuisce il senso della sete, però, è altrettanto vero che i danni generati dalla disidratazione sono gli stessi in qualunque stagione dell’anno.

L’acqua: fonte di salute

Una scorretta o non adeguata idratazione può provocare una serie di malesseri tra cui irregolarità della diuresi, infezioni come la cistite, senso di secchezza alla bocca, sonnolenza, stitichezza, vertigini, mal di testa e affaticamento.

Ma non solo, negli adulti la carenza di liquidi può portare anche a cambiamenti umorali, come una maggior irritabilità e, in alcuni casi, anche confusione mentale.

Un errore comune che si compie nella stagione fredda, poi, è pensare che non avvenga traspirazione. Non è così. La sudorazione, infatti, anche se più veloce e poco percepibile, è sempre presente. La perdita di liquidi e sali minerali, quindi, deve essere reintegrata.

La cosa migliore da fare è bere regolarmente a piccoli sorsi, senza aspettare lo stimolo della seta. I medici raccomandano di introdurre circa due litri di acqua al giorno, senza dimenticarsi il giusto apporto di vitamine e sali contenuti in frutta e verdura. Così facendo, eviterete tutti i problemi legati alla carenza di liquidi, mantenendo il vostro corpo in perfetta salute, anche in inverno.

Per avere maggiori informazioni o consigli su come intervenire in caso di disidratazione potete rivolgervi al vostro farmacista di fiducia che saprà indicarvi come agire nel modo migliore.
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