Acido folico in gravidanza: cos’è e a cosa serve
22 Febbraio 2022
Sei in dolce attesa o stai pianificando una gravidanza?
Non dimenticare di assumere l’acido folico: una vitamina del gruppo B fondamentale per l’organismo e cruciale per un corretto sviluppo del feto.
I benefici dell’acido folico in gravidanza
L’acido folico svolge un ruolo molto importante durante la gestazione, sin dalle prime settimane dopo il concepimento.
Questa vitamina, infatti, favorisce una solida costruzione delle cellule in gravidanza, contribuisce ad un corretto sviluppo del condotto neurale e facilita una formazione sana della colonna vertebrale del piccolo.
Assumendo regolarmene acido folico è possibile prevenire gravi malattie neonatali come la spina bifida, l’anencefalia e l’erniazione del tessuto cerebrale.
Non solo: grazie alla sua azione, l’acido folico riduce la possibilità di difetti a carico del sistema nervoso, di malformazioni delle labbra e del palato e di patologie cardiovascolari congenite nel bambino.
Quando assumere acido folico?
Per favorire una corretta assimilazione di questa preziosa vitamina, è consigliata l’assunzione di acido folico a partire da almeno 3 mesi prima del concepimento, così da accumularne una buona riserva.
Durante le primissime settimane di vita all’interno dell’utero, infatti, fornire all’embrione in via di formazione un apporto adeguato di acido folico è cruciale per sostenere l’intenso lavoro cellulare e per supportare i processi di sintesi di molecole come il DNA, l’RNA e le proteine.
Se l’assunzione preventiva di acido folico non fosse possibile, non appena avrai la certezza di essere in gravidanza – sempre sotto supervisione medica – integra subito questo elemento nella tua dieta quotidiana, per tutto il primo trimestre.
Vuoi saperne di più?
Per approfondimenti, dosaggi e posologia chiedi consiglio al tuo farmacista di fiducia!
DHA in gravidanza: perché è importante?
19 Febbraio 2022
I 9 mesi della dolce attesa sono un periodo straordinario per iniziare a prendersi cura della salute del piccolo, sin da subito.
Un’alimentazione corretta, uno stile di vita più equilibrato e l’assunzione di integratori alimentari possono aiutare il bambino a sviluppare le corrette funzionalità.
Tra gli integratori più consigliati in gravidanza, il più popolare è certamente l’acido folico: una vitamina del gruppo B il cui fabbisogno aumenta durante la gestazione. Il suo scopo principale? Quello di prevenire la formazione della spina bifida, una patologia gravissima e disabilitante.
Negli ultimi anni, poi, si è affacciato il nome di un nuovo integratore consigliato in gravidanza: si chiama DHA e in pochi sanno veramente cos’è e a cosa serve.
Scopriamolo insieme.
Cos’è il DHA?
Dietro la sigla del DHA si nasconde l’acido docosaesaenoico: un acido grasso polinsaturo della famiglia degli omega-3.
Si tratta di un elemento cruciale per un funzionamento ottimale del sistema nervoso, della mamma e del bambino.
Per questo alle mamme in dolce attesa, ma anche a quelle che programmano una gravidanza, è fortemente consigliata la sua assunzione: il DHA, infatti, è in grado di favorire il corretto sviluppo delle funzionalità cerebrali e degli occhi del feto.
Non solo: un recente studio condotto da un team di ricercatori internazionali e diretto dall’Università di Atlanta, ha dimostrato che i figli di mamme che hanno assunto DHA durante la gravidanza godono di una maggiore concentrazione e di una memoria più acuta.
Merito, sembrerebbe, dell’influenza positiva del DHA sul sistema nervoso centrale e sulle funzionalità delle sinapsi.
Curiose di saperne di più? Chiedete consiglio al vostro medico o al farmacista di fiducia: sapranno indicarvi l’integratore con la formulazione più adatta alle vostre esigenze.
Rallentare la comparsa dei capelli bianchi con gli integratori
17 Febbraio 2022
La comparsa del primo capello bianco è un duro colpo per molti: un segnale inequivocabile che l’invecchiamento sta ufficialmente iniziando.
La causa della canizie – così si indica tecnicamente il fenomeno dei capelli bianchi – è da ricercare nel calo della melanina presente nei bulbi piliferi del cuoio capelluto.
Con il passare degli anni la concentrazione di questo elemento diminuisce, rendendo meno efficace il processo di pigmentazione.
La decrescita della melanina nei capelli, quindi, lascia la chioma sempre più priva del suo colore naturale e la espone ad un progressivo sbiancamento.
Si tratta di un percorso naturale che può essere, però, influenzato da diversi fattori: come una carenza di minerali o un deficit vitaminico, che possono compromettere la naturale rigenerazione cellulare ed accelerare la comparsa dei temutissimi capelli bianchi.
Ecco come agire.
Supplementi vitaminici contro i capelli bianchi: ecco i migliori
Assumere integratori vitaminici può rallentare l’incanutimento. Ecco quali sono i più attivi:
- Rame: un elemento critico per favorire la produzione di melanina e sostenere la pigmentazione dei capelli. Dove trovarlo? All’interno di integratori specifici o in alimenti come le lenticchie, i semi di girasole o le mandorle;
- Vitamina del Gruppo B: tutte le vitamine del gruppo B, in particolare la B12 e la B5, sono importanti per garantire la vitalità e la salute dei capelli;
- Selenio: un principio attivo antiossidante e stimolante per il sistema endocrino, in grado di sollecitare la produzione di alcuni ormoni connessi con la salute dei capelli e con il loro processo di invecchiamento;
- Magnesio: quando manca questo elemento, il corpo inizia a produrre radicali idrossili che agiscono come agenti sbiancanti e fermano la produzione di tirosinasi, l’enzima connesso con la produzione di melanina.
Se la comparsa dei capelli bianchi ti spaventa, in farmacia puoi trovare numerosi integratori utili per dare sostegno all’organismo e favorire il processo di rigenerazione cellulare del cuoio capelluto. Chiedi all’esperto!
Raffreddore neonatale: cos´è e come si cura
15 Febbraio 2022
L'età non conta, grandi o piccini, il raffreddore non risparmia davvero nessuno.
Sono circa 200 i virus che portano a questa infiammazione della mucosa nasale, della faringe e in alcuni casi della gola. I sintomi sono piuttosto comuni, come il classico naso che cola, rialzo della temperatura, starnuti, tosse, inappetenza e difficoltà a dormire.
Raffreddore: amico o nemico dei bambini?
Sia negli adulti che nei bambini, se ben curato, non è una patologia preoccupante.
Sapevate, piuttosto, che il raffreddore neonatale può essere utile? Nei primi mesi di vita il nostro organismo inizia a produrre i cosiddetti "anticorpi delle memoria" che, ricordando l'incontro con l'agente infettivo, difendono l’organismo durante gli attacchi successivi.
E tutti sappiamo che il raffreddore ci viene a trovare molto spesso.
In più, i neonati sviluppano un'immunità momentanea che li protegge dal virus per un periodo dopo il contagio.
Cure e prevenzione
Per curare il raffreddore neonatale, è importante:
- evitare antinfiammatori e antibiotici;
- idratare il bambino facendogli bere molta;
- liberare il naso dal muco, lavando le vie nasali con soluzioni saline apposite;
- umidificare gli ambienti che favoriscono lo scioglimento del muco, riducendo la congestione nasale;
- far riposare il piccolo, aiutando il sistema immunitario a reagire.
Ricordatevi, il raffreddore è contagioso! Prevenirlo è possibile, per esempio lavando bene ciucci e giocattoli e tenendo il neonato lontano da chi sta affrontando questa forma virale.
In ogni caso chiedete sempre consiglio al personale in farmacia che saprà darvi le giuste indicazioni per curare al meglio i sintomi del vostro bambino.Vitamina D e fertilità maschile
12 Febbraio 2022
Stare al sole, soprattutto in estate, piace a molti e fa anche molto bene! I raggi solari, infatti, stimolano la produzione di un elemento molto importante per il nostro organismo, la Vitamina D. Detta anche vitamina del sole, svolge un ruolo fondamentale soprattutto nella protezione delle ossa e nel rinforzo del sistema immunitario. Ma non solo!
La proprietà nascosta della Vitamina D
Meno conosciuta è la sua associazione alla fertilità, sia maschile che femminile.
In particolare negli uomini, si è scoperto che, bassi livelli di Vitamina D nel corpo, determinano una diminuzione di testosterone e una bassa percentuale di spermatozoi mobili e morfologicamente normali.
Secondo alcune ricerche è emerso come, questa vitamina attivata dal sole, abbia effetti positivi sui suoi recettori (VDR) contenuti negli spermatozoi. Di conseguenza, l'infertilità maschile, potrebbe essere combattuta mantenendo questa sostanza nel sangue a livelli ottimali, poiché strettamente correlata alla mobilità spermatica.
Un vero passo avanti nella ricerca per la cura di questo disturbo.
Nonostante la sua importanza, la carenza di Vitamina D è un problema diffuso. In Italia, per esempio, considerato il Paese del sole, ben 6 italiani su 10 presentano un deficit di questa sostanza. Cosa fare quindi per compensarne la mancanza?
Il cibo alleato di salute!
L'alimentazione, come sempre, è indispensabile per la salute del nostro corpo. Tra gli alimenti che maggiormente contengono questa vitamina troviamo il pesce, in particolare trota, sogliola, salmone, pesce spada, tonno e pesce azzurro, le uova, il latte, il fegato e i grassi animali, come quelli presenti nel pollo e nel tacchino. Non dimentichiamoci dei cereali e le verdure verdi, anch'essi ricchi di questa sostanza.
In caso di carenza eccessiva di Vitamina D, è necessario introdurre nella dieta degli integratori specifici. Il vostro medico o farmacista di fiducia sapranno consigliarvi il prodotto migliore, garantendovi il giusto apporto di questo fondamentale elemento di benessere.
Diabete, occhio alla dieta. Ecco cosa mangiare e cosa evitare
10 Febbraio 2022
Quando si sente parlare di diabete si pensa ad una malattia debilitante con la quale è difficile convivere. Non è cosi. Seguendo un'alimentazione corretta ed equilibrata e i consigli medici è assolutamente gestibile.
Cos'è il diabete?
Questa malattia cronica è causata da un aumento della glicemia ovvero i livelli di zucchero nel sangue. Solitamente dipende dalla poca produzione o dalla mal gestione di insulina, che ha il compito di trasformare il cibo ingerito in energia. Quando i livelli di glucosio nel corpo non vengono tenuti a bada, le conseguenze del diabete possono diventare croniche, danneggiando cuore, arterie, reni, occhi e il sistema nervoso periferico.
Prevenzione, amica della salute
Le buone abitudini quotidiane, l'attività fisica regolare e soprattutto una sana alimentazione, sono gli alleati numero uno contro questa patologia. Ѐ bene sapere che esistono veri e propri cibi per diabetici – come verdure crude e pesce – e tabelle che ne indicano i livelli glicemici.
In una dieta corretta per prevenire i sintomi del diabete, è importante in linea generale:
- ridurre l'assunzione di carboidrati;
- prediligere ortaggi crudi e legumi;
- non mangiare cibi ricchi di zuccheri;
- preferire fibre e alimenti antiossidanti.
Da evitare assolutamente è l'assunzione di alcool, che svolge un'azione negativa sul controllo dei livelli di insulina. In più, è meglio optare pasti più frequenti e a dosi ridotte piuttosto che pranzi o cene molto ricche.
Per essere certi dell'indice glicemico contenuto negli alimenti e della dieta più corretta da seguire, potete rivolgervi al personale specializzato in farmacia che saprà indicarvi i giusti passi da fare.
Lombalgia: cos´è e come si cura?
08 Febbraio 2022
Se vi è capitato di soffrire di qualche dolore nella parte bassa della schiena, probabilmente avete avuto un episodio di lombalgia o colpo della strega. Questa patologia si presenta in modo del tutto inaspettato per i più svariati motivi, solitamente dopo un movimento brusco. A volte però, per ritrovarsi doloranti, bastano anche dei gesti apparentemente normali come alzarsi dal letto, sollevare un peso leggero o uscire dalla macchina.
La lombalgia, infatti, è causata da uno spostamento anomalo dell'articolazione delle vertebre lombosacrali che, a sua volta, provoca un irrigidimento a livello muscolare. La conseguenza? Dolori molto forti.
Curiamoci con le buone abitudini
Solitamente questo disturbo passa da solo nel giro di pochi giorni e con l'aiuto di qualche antinfiammatorio anche la sensazione di dolore diventa gestibile. Esistono però degli accorgimenti da seguire per evitare questo tipo di problema o alleviarne i sintomi. Vediamoli insieme:
- riposo: il corpo se lasciato "in pace" è in grado di riequilibrarsi in breve tempo. Per questo non fare sforzi e lasciare che la parte si riposi è fondamentale per la sua guarigione;
- terapia del freddo: quando la lombalgia è causata da un disturbo muscolo-scheletrico applicare del ghiaccio sulla parte ne riduce l'infiammazione e, quindi, anche la sintomatologia dolorosa;
- calore umido: se il problema è causato da contratture e si ripresenta nel tempo, usare il calore per distendere la parte e rilassare la muscolatura è la soluzione ideale. Un massaggio con oli caldi, per esempio, può essere un valido aiuto;
- cambiare materasso: la postura che si assume di notte è fondamentale. Materassi troppo rigidi o troppo molli possono indurre a cattive posizioni che, nel tempo, sono la causa di molti fastidi;
- curare la postura: il modo di sedersi tipico d'ufficio, con le spalle ricurve, è una delle cause più diffuse di dolore alla zona lombare. Curare la propria postura e svolgere un'attività fisica che rinforzi la muscolatura è fondamentale per equilibrare il peso corporeo e non assumere posizioni sbagliate.
Nel caso i sintomi siano molto forti e serva un rimedio immediato, il vostro farmacista potrà consigliarvi il giusto antinfiammatorio da prendere e, aumentando la vostra soglia del dolore, potrà consentire ad un buon fisioterapista di risolvere il problema.
Prime rughe? Consigli per una corretta azione beauty
05 Febbraio 2022
Età anagrafica e sesso non contano. A tutti, prima o poi, sorge una domanda: quand'è il momento giusto per iniziare ad utilizzare una crema anti rughe?
Colorito spento e sensazione di secchezza dell'epidermide sono segnali da non trascurare ma, in generale, la risposta giusta è che non è mai troppo tardi!
L'importante, come per ogni prodotto beauty, è scegliere quello più adatto. Chiedere consiglio su quali utilizzare, in base all’età e alla tipologia di pelle, è quindi fondamentale. Ma non è tutto: anche un corretto stile di vita può aiutare.
Scopriamo di più.
Rughe: una cura per ogni età
Quando si parla di rughe, non esistono regole prestabilite ma, per prevenire e rallentare i segni del tempo, è importante seguire alcune buone abitudini.
Prima di tutto è bene ricordare che fumo, alcool e poche ore di sonno sono nemici accaniti della nostra pelle e favoriscono il formarsi di questi inestetismi, anche in giovane età.
Ecco come intervenire:
- Fino ai 25 anni: la cute non ha bisogno di creme specifiche perché è già naturalmente elastica e con una buona coesione cellulare. Una normale idratazione andrà benissimo.
- Dai 25 anni ai 30 anni: è opportuno iniziare ad utilizzare delle lozioni con un ridotto contenuto di principi attivi. L'azione deve essere preventiva e non curativa. Una crema idratante giorno, con una minima protezione solare e un po’ di acido ialuronico, è perfetta per questa fase.
- Dopo i 30 anni: la routine di bellezza deve cambiare. La crema giorno non è più sufficiente e deve essere integrata da prodotti notte specifici. L'azione sulla cute deve essere sia preventiva che curativa. In questo modo rallenterete il formarsi dei segni del tempo nelle sue prime fasi e ne migliorerete l'aspetto in quelle più avanzate.
Per tutte le tipologie di creme o sieri per il trattamento localizzato delle rughe, è importante consultare il vostro farmacista di fiducia che saprà indicarvi i prodotti più adatti al vostro tipo di pelle, migliorandone l'azione!
Melatonina: per chi è indicata?
03 Febbraio 2022
Se soffri d’insonnia o semplicemente fai fatica ad addormentarti, sarai alla ricerca di una soluzione per risolvere, in breve tempo e possibilmente in modo naturale, questo problema.
Hai mai sentito parlare di melatonina? Una sostanza naturale, da molti erroneamente conosciuta come un ormone, che viene prodotta dal corpo in base all’alternanza luce-buio, influenzando il ritmo sonno-veglia.
Non si tratta di un farmaco ipnotico, ma di un integratore che favorisce il normale “scivolamento” verso il sonno, intensificando il progressivo rilassamento del corpo e della mente poco prima di dormire.
Melatonina: un alleato contro la difficoltà a prendere sonno
Quando usarla? La melatonina è molto efficace per combattere gli effetti del jet-lag e per rieducare i pazienti che soffrono di sindrome di sonno ritardato: una situazione in cui la sera non si vorrebbe mai andare a letto, ma la mattina non ci si riesce proprio ad alzare.
La melatonina, inoltre, non solo favorisce il rilassamento, aiutando ad assopirsi, ma placa anche le agitazioni notturne durante la fase Rem, riducendo alcuni diffusi disturbi comportamentali del sonno.
La melatonina, inoltre, è consigliata ai pazienti più anziani per compensare con l’assunzione di speciali integratori il naturale calo nella produzione fisiologica di questo elemento.
Melatonina: attenzione agli effetti collaterali
Anche la melatonina, nonostante la sua naturalità, non è priva di effetti collaterali.
Tra i più diffusi, spiccano il mal di testa, la sonnolenza diurna e le vertigini: un set di problemi che potrebbero interferire con la normale vita quotidiana.
Più rari, ma comunque presenti tra gli effetti collaterali della melatonina, sono i problemi alla pressione sanguigna e la nascita di stati d’ansia e di fenomeni di tachicardia.
Tenerli sotto controllo, però, è possibile con un’assunzione moderata dell’integratore ed una posologia controllata dal medico o dal farmacista.