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Mononucleosi: come riconoscerla e combatterla

Mononucleosi: come riconoscerla e combatterla

26 Aprile 2022

Da molti conosciuta come la malattia del bacio, la mononucleosi è una frequentissima patologia virale e contagiosa causata dal virus Epstein-Barr, appartenente alla famigerata categoria degli herpes.

Il suo principale veicolo di contagio è la saliva, ovvero le particelle virali in essa contenute. Una malattia tanto frequente quanto prolungata nel suo ciclo di vita: alcuni studi, infatti, hanno evidenziato come la mononucleosi colpisca nel mondo circa il 90% degli individui, con un decorso fino a 6 settimane.

I principali sintomi della patologia vanno dal mal di gola, alla febbre, ad un costante senso di spossatezza, fino ai linfonodi ingrossati e tonsille infiammate. Tuttavia, non è insolito che dopo il periodo di incubazione, che può arrivare anche ad un mese, la malattia si sviluppi in maniera asintomatica, senza dare segnali particolarmente evidenti o caratteristici.

In generale, la malattia viene solitamente contratta una volta nella vita: l’infezione, infatti, lascia un’immunità permanente nel corpo che, nella quasi totalità dei casi, impedisce alla patologia di ripresentarsi.

Per curare la mononucleosi non esiste una specifica terapia, ma i farmaci prescritti sono importanti per alleviare febbre e dolore. Come il paracetamolo e l’ibuprofene, ideali per attenuarne i sintomi. Qualora anche le tonsille siano particolarmente coinvolte ed ingrossate dalla mononucleosi, è possibile abbinare ad antidolorifici e antipiretici, anche ad una cura cortisonica antinfiammatoria.

Inoltre, il consiglio per guarire nel più breve tempo possibile è quello di stare a riposo, avendo cura di reintegrare i liquidi persi. Ultimo avvertimento: durante la malattia evitate di assumere alcol. Il fegato, già indebolito dall’infezione, potrebbe essere messo ancora più a dura prova.

Meglio non rischiare!

Occhi arrossati? Ecco come alleviare l´infiammazione oculare

Occhi arrossati? Ecco come alleviare l´infiammazione oculare

23 Aprile 2022

A meno che non siate dei vampiri, avere gli occhi rossi è il sintomo che qualcosa non va. I motivi dell'arrossamento possono essere innescati da diverse cause: virale, batterica, traumatica o anche allergica. Dalla congiuntivite fino all'uso prolungato di lenti a contatto, sono molti i fattori per cui possono infiammarsi gli occhi.

L'arrossamento può essere transitorio, quando ha una durata limitata e senza particolari conseguenze, oppure persistente, quando nasce a causa di vere e proprie patologie.

Fondamentale in questi casi è chiedere sempre consiglio al medico per avere una giusta diagnosi e agire nel modo corretto.

Come fare per diminuire il rossore?

Di qualunque natura sia la causa dell'infiammazione è importante fermarla per ripristinare il giusto stato di salute di questa zona delicatissima.

La prima cosa da fare è non sfregare gli occhi con le mani. Se il rossore è transitorio, potete optare per degli impacchi calmanti naturali oppure utilizzare delle apposite gocce oculari, lacrime artificiali e dei colliri.

Le gocce oculari sono di fatto dei colliri a base di nafazolina, il principio attivo ad azione decongestionante che, oltre a diminuire e curare lo stato di arrossamento e bruciore, elimina l'irritazione. Per avere sollievo sarà sufficiente applicare, nell'angolo interno dell'occhio, 1 o 2 gocce di questi prodotti, facendo sempre attenzione a non abusarne.

Utilizzare le gocce con la giusta frequenza e posologia è importante: per questo chiedete sempre consiglio al vostro farmacista di fiducia che saprà indicarvi il modo corretto è più efficace per curare la vostra infiammazione oculare.

Aspirina: può davvero favorire il concepimento?

Aspirina: può davvero favorire il concepimento?

21 Aprile 2022

Che gioia la maternità. Ma quanto è difficile, a volte, riuscire a rimanere incinta. Sono molti i fattori fisici e psicologici che influenzano il processo del concepimento, ed è per questo che, per favorirlo, sono stati studiati dei piccoli "aiuti".

Il vicepresidente dell’American Society for Reproductive Medicine (ASRM), Richard Paulson, ha dimostrato come, l'assunzione di un quarto di aspirina al giorno, aumenterebbe le probabilità di aspettare un bambino.

Benefici e controindicazioni

Questa tesi è supportata dal fatto che, questo farmaco, favorisce il flusso sanguigno nel bacino, addensando la quantità di sangue a rivestimento dell'utero. In questo modo aumenterebbero le possibilità di gravidanza in un tempo minore, grazie anche alla nota capacità antinfiammatoria del medicinale.

A sostegno di quanto dichiarato dal Dott. Paulson, sono stati condotti degli studi che dimostrano come, su un campione di 1200 donne comprese tra i 18 e i 40 anni, l’aspirina abbia aumentato la fertilità del 20% circa.

Ovviamente, tenendo conto dell'utilizzo quotidiano del farmaco, è importante consultare il personale medico valutandone i rischi. Nel caso di allergia al principio attivo del paracetamolo o in presenza di donne che manifestano disturbi a livello digestivo, infatti, sarebbe meglio evitare l'adozione di questo trattamento, poiché l'aspirina potrebbe causare dei problemi e scatenare degli effetti collaterali.

Per evitare di incorrere in disturbi di varia natura o di sottoporsi a trattamenti inefficaci, rivolgetevi sempre al vostro specialista di fiducia e al farmacista, che sapranno indicarvi i metodi e i prodotti migliori per favorire il concepimento in modo sereno e senza controindicazioni, garantendovi un percorso verso la maternità sereno fin dai suoi primi attimi.

Combatti il raffreddore con lo zinco

Combatti il raffreddore con lo zinco

19 Aprile 2022

Sul raffreddore si sa quasi tutto. Congestione nasale, fatica a respirare, naso che cola. Sono tutti sintomi collegabili a questa comune infiammazione della mucosa nasale e della faringe. Pochi però sanno che, pur essendo circa 200 i virus che lo scatenano, il maggior responsabile di questa patologia è il rinovirus.

Da una ricerca iniziata nel 1984, si è scoperto come, lo zinco, possa essere un possibile alleato del corpo contro questo agente patogeno.

Lo zinco: un minerale dalle mille sorprese

Prima di tutto è bene ricordare che questo minerale è indispensabile per il nostro organismo e per la salute. Oltre a strutturare le proteine, è necessario al funzionamento enzimatico e, in più, ha un effetto antivirale proprio nei confronti del rinovirus.

Secondo lo studio condotto per verificare l'azione di questo minerale contro il raffreddore, si è notato che questo contribuisce a:

- sopprimere l'infiammazione nasale;

- inibire il legame tra il rinovirus e il recettore;

- evitare il moltiplicarsi dell'agente nella mucosa nasale.

Nel corso degli anni di ricerca si è visto come la somministrazione di zinco abbia agito nella riduzione della durata, solitamente sette giorni, e della forza dei sintomi. Tutto ciò a prescindere da età, sesso, razza, tendenza allergica o abitudine al fumo.

Solitamente viene assunto con gli alimenti o tramite specifici integratori. In caso di raffreddore, poi, può essere preso in pastiglie da succhiare e sciogliere direttamente in bocca.

Sia per gli integratori che per le compresse potete rivolgervi alla vostra farmacia di fiducia. Il personale specializzato è in grado di darvi tutte le informazioni necessarie per combattere il vostro raffreddore indicandovi il prodotto migliore da utilizzare.
Papaya fermentata: a cosa serve?

Papaya fermentata: a cosa serve?

16 Aprile 2022

La papaya è un frutto tropicale incredibilmente ricco di proprietà benefiche.

Prezioso nella sua forma fresca, una volta fermentato questo frutto diventa ancora più salutare. Merito del suo processo di conservazione che aumenta l’efficacia di alcune proprietà, come quelle antiossidanti, indicatissime per prevenire l’invecchiamento dell’intero organismo.

Ecco, quindi, che assumere papaya fermentata è un vero toccasana anti età per attaccare i radicali liberi, grazie all’azione di speciali enzimi che annientano queste molecole degenerative.

Non solo più giovani: assumendo costantemente la papaya fermentata si può diventare anche più forti!

Come? Grazie all’elevato contenuto di sali minerali, come magnesio, potassio e calcio, che aiutano a fortificare le ossa ed a renderle più resistenti. Un alleato prezioso soprattutto nei momenti di maggior fragilità, come il periodo della menopausa femminile.

Prendendo integratori di papaya fermentata ogni giorno, poi, si aiuta concretamente l’organismo a rimanere in salute. Merito dell’abilità di questo frutto di dare sostegno alle naturali difese immunitarie e di alcalinizzare l’organismo, riportandolo al suo corretto equilibrio.

La papaya fermentata, inoltre, è anche molto utile per contrastare le malattie degenerative, grazie alla presenza di flavonoidi che normalizzano l’attività del sistema cardiocircolatorio e mantengono il cuore in perfetta salute. Sempre merito dei flavonoidi è quello di combattere la formazione di alcuni tumori, rallentandone anche lo sviluppo.

Come si assume la papaya fermentata? Semplicemente scegliendo uno dei tanti integratori disponibili in farmacia: in polvere, solubile in acqua, o in compresse, l’indicazione generale è quella di assumerne una dose al giorno, specialmente lontano dai pasti. E nei periodi di forte stress e affaticamento, sempre sotto consiglio medico, è possibile aumentarne la quantità per ritrovare in fretta la concentrazione e la carica.
Cistite: quando l’infezione arriva dall’intestino

Cistite: quando l’infezione arriva dall’intestino

14 Aprile 2022

Età, igiene intima poco curata, contraccettivi intrauterini, vita intima intensa e stress: queste sono alcune delle cause della cistite, un disturbo delle vie urinarie che colpisce principalmente le donne e che può presentarsi anche più volte l’anno.

I fattori che possono causare la cistite, però, non sono finiti qui: spesso la minaccia batterica può arrivare dall’intestino.

Si tratta del microbiota, una popolazione di microrganismi che risiedono nell’apparato digerente e che, spesso, convivono con l’organismo senza danneggiarlo.

Quando perdono l’equilibrio, tuttavia, possono aggredire le funzionalità individuali e scatenare la patologia.

È il caso di Escherichia Coli, Proteus e Klebsiella: 3 batteri che, dall’intestino, possono attraversare il canale anale e arrivare fino al perineo, intaccando vagina e uretra.

Risolvere la cistite curando l’intestino: come?

In questi casi, per dire addio alla cistite è imprescindibile ripristinare l’equilibrio intestinale.

La terapia più frequente, da definire sempre insieme al medico, prevede farmaci antimicrobici uniti ad integratori probiotici. Per proteggere la flora intestinale, inoltre, meglio rinunciare agli antibiotici che possono, al contrario, infiammare la mucosa vaginale, irritare quella intestinale e aggredire l’organismo.

Non va trascurata, inoltre, l’alimentazione. Per accelerare la guarigione, evitate superalcolici e alcolici, che irritano le mucose della vescica e dell’intestino. Niente caffè e tè e stop al peperoncino e alle spezie, per non infiammare l’apparato urinario e quello digerente.

Fate il pieno di frutta e verdura fresca, privilegiando gli alimenti diuretici come le fragole, i finocchi, l’ananas e l’anguria. Il motivo? Ad ogni minzione, la vescica si libera dei batteri interni.

Utilissimi, inoltre, il ribes ed i mirtilli freschi: il cranberry è uno degli ingredienti naturali più potenti contro l’infezione delle vie urinarie.

Fibrillazione atriale, l´autodiagnosi è possibile

Fibrillazione atriale, l´autodiagnosi è possibile

12 Aprile 2022

Anche se poco conosciuta, l'aritmia cardiaca è un disturbo molto diffuso che tende a crescere con l'aumentare dell'età. Questa patologia può manifestarsi con l’accelerazione, la riduzione o l’irregolarità del battito cardiaco.

Quando le due cavità superiori del cuore, gli atri, si contraggono molto velocemente e con un ritmo non regolare, si parla di fibrillazione atriale.

Sono circa 10 milioni gli europei a soffrirne e 2 milioni solo gli italiani ma, non avendo sintomi evidenti, è una malattia molto spesso trascurata.

L’importanza di conoscere il proprio corpo

I segnali più evidenti legati a questa patologia sono la mancanza di respiro, stanchezza profonda, senso di vertigine e fastidio al petto. Nonostante questi sintomi, però, moltissime persone hanno saputo di esserne soggetti solo dopo aver avuto un ictus cerebrale.

Riconoscere in tempo questi campanelli d’allarme, quindi, è fondamentale per poter intervenire e curare questo disturbo evitando di arrivare a complicazioni molto gravi.

Per tutte queste ragioni appare chiaro come, saper effettuare una corretta autodiagnosi, possa fare la differenza. Per identificare in tempo e prevenire la malattia, infatti, bastano due dita appoggiate sul polso, un gesto molto semplice che, se eseguito nel modo corretto, può salvare la vita. In questo modo è possibile capire se il cuore batte regolarmente oppure no.

A questo scopo, in occasione della settimana mondiale dedicata alla fibrillazione atriale è nata “Check Your Pulse”, una campagna promossa dall’Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari (Alt), volta alla sensibilizzazione sull’autodiagnosi della patologia,

Per conoscere come effettuarla correttamente, è importante rivolgersi ad esperti specializzati o al vostro farmacista di fiducia, che saranno in grado di mostrarvi come agire e come riconoscere i sintomi legati a questo disturbo.

Primi bagnetti: quali prodotti usare?

Primi bagnetti: quali prodotti usare?

09 Aprile 2022

La cute del neonato nei primi mesi di vita produce pochissimo sebo ed è, per questo, molto reattiva agli agenti esterni.

Nei primissimi periodi dopo la nascita, quindi, è importante trattare la pelle del piccolo con estrema delicatezza, scegliendo con cura i prodotti da usare per la detersione e l’igiene.

Ecco una breve guida ai primi bagnetti per scoprire quali prodotti preferire e come comportarsi.

  1. Attenzione all’acqua tiepida

Con cosa va lavato il neonato? Spesso è sufficiente lavare il bambino con acqua corrente ad una temperatura adeguata, tra i 36 ed i 37 gradi. Come monitorare che l’acqua sia tiepida al punto giusto? Immergendo nella vaschetta un apposito termometro digitale impermeabile, acquistabile in farmacia.

  1. Quali sono i migliori saponi per l’igiene del bambino?

Per lavare il neonato scegliete saponi non schiumogeni a base oleosa o cremosa.

I detergenti che producono schiuma, infatti, risultano estremamente irritanti per la cute del neonato: la pelle del piccolo, proprio per l’assenza di sebo – lo strato di grasso protettivo che lascia la pelle elastica, idratata ed impermeabile – è molto sensibile e reagisce ai prodotti detergenti. Se l’epidermide del neonato viene lavata con saponi troppo aggressivi compariranno rush cutanei, chiazze o lesioni. Scegliete prodotti delicatissimi e, soprattutto, applicatene una minima quantità.

  1. Proteggete la cute del neonato con paste all’ossido di zinco

Dopo il bagnetto, prendetevi cura della cute del bambino, specialmente nelle zone più sensibili.

Come quelle a contatto con il pannolino, spesso irritate da urine e feci trattenute a lungo.

Per proteggere l’epidermide del bambino create una barriera, spalmando una pasta all’ossido di zinco.

Scegliete sempre prodotti appositamente formulati per il neonato, verificando che contengano oli naturali –e non oli minerali – che siano privi di profumi, parabeni e coloranti.

Versamento al ginocchio: come prevenirlo

Versamento al ginocchio: come prevenirlo

07 Aprile 2022

Il ginocchio è senza dubbio l’articolazione più delicata: sempre sottoposta al peso dell’intero corpo, il ginocchio può gonfiarsi a causa di numerose sollecitazioni o, ancora peggio, di lesioni ai tendini, ai legamenti e al menisco.

Che fare, quindi, per prevenire il gonfiore al ginocchio e preservare la salute del nostro organismo?

Esistono alcuni rimedi preventivi davvero efficaci. Scopriamoli insieme.

  • Indossate una ginocchiera.

In farmacia sono disponibili ginocchiere facili da usare e pratiche da indossare durante il giorno, per proteggere il menisco e i tendini. Soprattutto se trascorrete molto tempo piegati, le ginocchiere imbottite sono un toccasana per le vostre articolazioni. Un ulteriore consiglio: ogni 15 minuti sgranchite le gambe, anche solo per qualche secondo. Queste piccole pause aiuteranno le vostre ginocchia a rimanere in salute.

  • Evitate un’attività fisica ad alto sforzo articolare

Se siete soggetti all’infiammazione delle ginocchia è bene evitare di svolgere sport e attività fisiche che espongano ad alte sollecitazioni gli arti inferiori. Dite no, quindi, alla corsa, al basket e a sport invernali come lo sci e lo snowboard.

  • Inserite nella vostra dieta cibi dalle proprietà antinfiammatorie

Solitamente il versamento al ginocchio è causato da un’acuta infiammazione dei tessuti articolari. Per questa ragione anche l’alimentazione può aiutare a prevenire il gonfiore. Eliminate dalla vostra dieta quotidiana i fritti e alimenti carichi di zuccheri. Fate spazio, invece, a frutta, verdure e proteine, dalle grandi proprietà antinfiammatorie.

Se, nonostante questi accorgimenti, avvertite le prime avvisaglie di versamento al ginocchio, intervenite con tempismo. Come? Dopo aver applicato sulla zona interessata una borsa del ghiaccio (per non più di 20 minuti), bendate il ginocchio con una fasciatura elastica con chiusura adesiva: in questo modo non si gonfierà.

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